Brutte notizie per i sostenitori delle auto elettriche. Auto che – per carità! – sono ben più sostenibili dall’ambiente rispetto alle vecchie tecnologie a combustione. Ma auto che, si aggiunge, sono ben più inquinanti rispetto a quanto si possa pensare.
Ad affermarlo è un recente studio condotto da Airparif e riportato sulle pagine del quotidiano Italia Oggi del 23 gennaio 2015: la Airparif, che è associazione che si occupa del monitoraggio dell’aria nella regione Ile de France, rileva infatti come i motori non siano l’unica causa dell’inquinamento dovuto al traffico e che, anzi, il 41% delle emissioni di polveri sottili (Pm10) nella macro area metropolitana di Parigi, sarebbe dovuto proprio al consumo dei pneumatici e dei freni, oltre che dall’asfalto.
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Se la notizia può sembrare sensazionale, si pensi come, in realtà, non lo è affatto. Qualche tempo prima, infatti, uno studio tedesco aveva sostenuto apertamente come l’usura delle pastiglie dei freni fosse responsabile dell’emissione del 20% delle polveri sottili dovuti al traffico. Ancora prima l’Insa, l’Istituto di scienze applicate di Lione, aveva ritenuto come l’usura delle pastiglie dei freni produca 20 mila tonnellate di pulviscolo l’anno in Francia.
Occhi aperti, dunque, sulla prossima introduzione della norma Euro 6, per settembre 2015. La nuova normativa europea prevede di limitare a 5 mg/km le emissioni di polveri dai motori diesel e a 4,5 mg/km quelle dei motori a benzina (in sintesi, dieci volte di meno rispetto a oggi).
Ma siamo sicuri che quanto sopra sia “sufficiente”? In realtà, sulla base degli studi di cui sopra, nemmeno le auto elettriche possono essere considerate pulite, proprio per via dei freni. Elementi fondamentali anche nelle auto elettriche, e in grado di generare polveri pericolose per la salute, esattamente come i tubi di scappamento.
Anche per questo motivo gli Stati Uniti hanno adottato una legge che a partire dal 2020 limiterà al 5% la presenza di rame nelle pastiglie dei freni, destinato poi a scomparire nel 2025. In Europa non si è ancora fatto nulla di concreto, ma il tema sarebbe comunque all’attenzione: ci attendiamo pertanto importanti novità nel corso dei prossimi anni.