Buone notizie, finalmente, per tutti coloro che come noi prestano costante attenzione al tema dell’inquinamento generato dalla mobilità urbana (e non solo). Secondo quanto rivela infatti una recente statistica europea, l’obiettivo di ridurre entro i 130 grammi / km il valore medio delle emissioni di co2 delle auto vendute in Europa sarebbe già stato raggiunto nel corso del 2013, e confermato dalle elaborazioni statistiche pubblicate dall’Agenzia europea per l’ambiente.
Lo scorso anno – sostiene infatti l’Agenzia – le 12,5 milioni di vetture immatricolate nel vecchio Continente avrebbero registrato un valore medio di 123,4 g/km, ovvero circa 7 g/km in meno rispetto a quanto previsto dalle disposizioni continentali per l’anno in corso.
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Naturalmente, come sempre accade, l’obiettivo comunitario non è stato raggiunto da tutti i Paesi, e la media di cui sopra è l’elaborazione tra alcuni Paesi virtuosi e altri molto più attardati. Osservando con un po’ più di attenzione le statistiche, infatti, ci si rende conto che dei 28 Paesi dell’Unione Europea, solamente in 17 nazioni i valori sono inferiori al limite fissato, e che tra i Paesi che hanno ottenuto le emissioni più basse nessuno ha fatto meglio di Olanda (107 g/km), Grecia (108) e Portogallo (109). Di contro, i peggiori sono Bulgaria (136) e soprattutto Lettonia (140) ed Estonia (141,8). E l’Italia? Il nostro Paese, per una volta, non se la passa poi male: con una media di 117,8 g/km è infatti ben al di sotto dell’obiettivo comunitario.
Per quanto infine concerne il segmento elettrico, dall’analisi dei dati sulle immatricolazioni europee del 2014, emergono dati piuttosto interessanti sulle vendite dei veicoli a batterie. Per l’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di auto, le auto elettriche vendute nell’Eu15 sarebbero state pari a 38.500 unità, con un incremento del 56,6% rispetto al 2013. Tuttavia, di queste quasi il 70% ha avuto immatricolazione in soli tre mercati: Francia, Germania e Regno Unito, con un incremento rispettivamente pari al 20,3% a 10.600 unità, del 40,8% a 8.500 unità, e del 173% a 7.400 unità.