Dopo tante attese e indiscrezioni, sta finalmente arrivando la nuova Alfa Romeo Giulia, ufficialmente presentata poche ore fa ad Arese, storica sede del marchio Alfa, e in grado di riscuotere immediato interesse e apprezzamento (perfino dal premier, Matteo Renzi, che su Twitter ha commentato in maniera entusiasta il ritorno di questo gioiello della produzione made in Italy). Una vettura che sembra essere sostanzialmente destinata alla clientela di fascia alta, auspicando di poter entrare in concorrenza con macchine come la Bmw serie 3, già a partire dai primi mesi del 2016.
Per quanto concerne i dettagli tecnici del veicolo, spicca una motorizzazione V6 che nei modelli più potenti supererà i 500 cavalli. Nella versione standard invece la nuova Giulia di Alfa Romeo avrà un motore di 2000 cc biturbo, con quattro cilindri e potenze di 180, 250 e 330 cavalli. Nella versione top del diesel, il motore sarà un 3000 cc della VM Motori, attualmente in dotazione su Jeep e su Maserati.
Per quanto invece attiene l’appeal commerciale, le lunghe attese sono più che giustificate. La nuova Giulia è infatti il primo modello introdotto da Alfa Romeo dopo la Giulietta, lanciata nel 2010. Il nome – qualora venga confermato – sarà quello del modello in vendita tra il 1960 e il 1970, e prenderà spazio nel segmento della 159, commercializzata solamente in Europa.
Leggi anche: Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio Verde 2014
In tal senso, non è probabilmente un caso che la Giulia sia stata presentata nello stesso giorno della fondazione della casa del Biscione, 105 anni fa. Presenti alla presentazione tutti i vertici del gruppo FCA, come il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne. Per il governo era invece presente il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Tra gli altri, presente il tenore Andrea Bocelli, che ha cantato l’aria “Nessun dorma” dalla Turandot.
Marchionne ha commentato l’avvento della nuova Giulia definendola come il punto di partenza del processo di ricostruzione del marchio Alfa, con 5 miliardi di investimenti e con un piano aggressivo di cui la Giulia è “solo l’inizio, sette modelli seguiranno nei prossimi anni”.