Volvo ha presentato al Salone di Ginevra le sue ultime nate: gli esemplari della bellissima gamma 90, rappresentate da una nuovissima V, ovvero dalla station wagon di questa famiglia di vetture, attesissima e apprezzatissima, non solamente dai fan della casa svedese.
Ed effettivamente, fin dalla sua prima comparsa, emerge come tale esemplare sia elegante, imponente e slanciata nello stesso tempo. Merito di un design accurato e minimale, ma ricco di soddisfazioni tratte anche in passato dalla casa di Goteborg, e apprezzate con una ricerca spasmodica di eleganza che non potrà certamente passare inosservata (magari, nella speranza di ripetere il successo della Suv XC che ha già venduto quasi 90 mila unità, più di quanto fosse atteso dagli stessi manager svedesi).
Tornando alla V 90, appare chiaro che i punti di interesse siano davvero notevoli: l’eleganza è innanzitutto ripetuta all’interno, con un design sobrio e di qualità, integrate con ricche dotazioni che strizzano bene l’occhio alla sicurezza. L’obiettivo dichiarato della casa svedese è che entro il 2020 non ci debbano più essere feriti gravi o, peggio, morti negli incidenti che coinvolgano una delle loro vetture. Un obiettivo – purtroppo – ambizioso, che tuttavia la solidità e la cura della V 90 potrebbe realmente contribuire a tendere.
In aggiunta a ciò, la V 90 si è guadagnata pagine di cronaca anche per la sua ottica ambientale e per il suo rispetto dell’ambiente, tanto che sin dal lancio previsto per la fine dell’estate sarà disponibile anche la versione top di gamma, la T8 ibrida plug-in che grazie al motore a benzina 4 cilindri sovralimentato e l’unità elettrica di supporto potrà sviluppare ben 407cv ma che, soprattutto, potrà marciare per 50 km in modalità completamente elettrica.