La divisione automotive di Panasonic ha annunciato di aver pianificato degli investimenti piuttosto importanti, per totali 3,6 miliardi di dollari (al cambio attuale, circa 3,2 miliardi di euro), dai destinatari nei prossimi due anni allo sviluppo di nuove tecnologie che dovrebbero (o potrebbero) permettere alla società di poter diventare il maggior fornitore per i veicoli del futuro, di nuova generazione e di nuova efficienza energetica.
All’interno dell’ampio plafond di investimenti previsto, la società giapponese starebbe altresì valutando delle operazioni di acquisizioni o di collaborazione con altre aziende: operazioni che, a detta del management societario, dovrebbero permettere di ampliare il proprio attuale portafoglio di attività ai sensori e all’intelligenza artificiale, due business sui quali la società sembra essere intenzionata a investire crescenti risorse finanziarie.
Proprio in tale comparto, Panasonic potrebbe essere portata a investire almeno altri 300-400 miliardi di yen (al cambio attuale, circa 2,42-3,23 miliardi di euro). E di fatti, Yoshio Ito, presidente della divisione automotive del colosso nipponico, ha rivelato alle fonti di stampa il proprio target di raggiungere entro il 2018 vendite per 2 mila miliardi di yen (al cambio attuale, circa 16,1 miliardi di euro), con un progresso del 16 per cento rispetto a quanto non sia stato effettuato durante l’esercizio fiscale chiuso a fine marzo con ricavi e profitti in calo.
Attualmente Panasonic è già ampiamente impegnata nel comparto delle auto di nuova generazione, fornendo quasi interamente le batterie che vengono poi utilizzate per i veicoli elettrici di Tesla, uno dei leader del settore delle auto elettriche di alta fascia. Inoltre, la società nipponica sviluppa da tempo alcuni sistemi avanzati per l’assistenza alla guida e produce i e-cockpit, cruscotti che integrano le funzioni di controllo delle auto e connettono i veicoli a internet. Tanto, ma a quanto pare non sufficiente, per i piani Panasonic.