Volvo e Uber hanno siglato un accordo da 300 milioni di dollari finalizzato a sviluppare un’auto che si guida da sola. Insomma, il gruppo svedese e la multinazionale del servizio di auto a noleggio, hanno puntato grosso per poter investire centinaia di milioni di dollari nella ricerca e nello sviluppo di hardware e di sensori utilizzati per poter rilevare il traffico e gli ostacoli.
Più nel dettaglio, Uber (che tra qualche giorno sarà impegnata a Pittsburgh, negli Stati Uniti, per inaugurare una flotta di auto a guida autonoma, e che ha appena annunciato l’acquisizione della start up Otto, specializzata in software per la guida autonoma), monterà sul veicolo base di Volvo, i propri sistemi di guida autonoma sviluppati internamento. Volvo, dal canto suo, sceglierà di utilizzare lo stesso veicolo base per la prossima generazione delle proprie auto che si guidano da sole.
Particolarmente soddisfatto del passo compiuto è il chief executive officer di Uber, Travis Kalanick, che commentando la sottoscrizione dell’intesa ha ricordato come ogni anno più di un milione di persone perdono la vita in incidenti automobilistici: una “tragedia”, l’ha definita il top manager, che la guida autonoma potrebbe contribuire a risolvere. Considerando che Uber non può “fare tutto da sola”, ha poi aggiunto il ceo, ecco la scelta di stringere una partnership con Volvo, leader nello sviluppo di veicoli e riferimento del mercato in tema di sicurezza.
Pertanto, l’idea è quella di creare utili sinergie tra Volvo e Uber, ripercorrendo la scelta già compiuta da altri operatori di mercato. Un mercato ancora di nicchia, ancora futuristico, che tuttavia si sta arricchendo di un crescente numero di operatori e di progetti dalla grande ambizione internazionale.