Il Sole 24 Ore ne è sicuro, tanto da averci scritto un approfondimento recentemente comparso sul magazine Plus: i prezzi delle polizze assicurative fanno fatica a calare, e una delle motivazioni potrebbe proprio essere indicata nelle frodi assicurative. Di qui la potenziale soluzione al problema, in odor di arrivo dall’attività della sezione Antifrode dell’Ivass, a cui il decreto sviluppo Bis, nel dicembre 2012, ha attribuito nuove funzioni in materia di contrasto agli illeciti.
In particolare, precisa Il Sole 24 Ore, il servizio avrebbe già divulgato negli ultimi giorni la prima relazione, dalla quale risulta che – nonostante nel 2013 sia diminuito il parco circolante e i sinistri (- 6,5%) – si è registrato un incremento delle attività di contrasto delle frodi. Ne consegue che il numero dei sinistri esposti a rischio truffa è passato a quota 460 mila unità, in incremento del 15% rispetto al 2012, e che i sinistri che risultano essere oggetto di approfondimento in relazione al rischio frode, sono aumentati dell’8,5%.
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Si rilevano inoltre numerose aree di miglioramento. Il quotidiano economico finanziario segnalava che sul fronte dell’utilizzo più diffuso dalla Bds (Banca dati sinistri) dell’Ivass, e dall’Aia (l’Archivio informatico antifrode in corso di istituzione), sarebbe auspicabile che vi sia una maggiore attivazione di interventi a fini antifrode nei casi sospetti a prescindere da una valutazione economica degli effetti della denuncia. “Spesso” – ricordava il quotidiano – “anche avendo la disponibilità di dati, le imprese non denunciano i responsabili perché l’azione legale non risulta economicamente conveniente“.
Inoltre, la strada da fare sembra essere piuttosto lunga. Le denunce e le querele sono pari allo 0,12% dei sinistri denunciati nel 2013 al Nord, mentre al Sud si sale allo 0,67%, contro un livello medio tedesco del 7%. Eppure, “contrastare le frodi consente dei risparmi” – precisava ancora il quotidiano. La sezione Ivass Antifrode li avrebbe conteggiati in 183,5 milioni di euro nel 2013 (contro i 177,5 milioni di euro del 2012). “L’attività di contrasto ritengo sia partita con il piede giusto” – ha spiegato il direttore centrale auto, distribuzione e consumatori di Ania, Vittorio Verdone – “Incoraggiante è il dato sulla consultazione della banca dati: 87,5% dei sinistri denunciati sono stati oggetto d’interrogazione della banca dati sinistri”.