Di auto senza pilota abbiamo parlato più volte nel corso degli ultimi mesi, intuendo come possa trattarsi di una possibile evoluzione del mercato delle quattro ruote. Un’evoluzione non certo unica e scontata, ma sulla quale alcune delle più importanti compagnie tecnologie e automotive del mondo stanno investendo ingenti risorse, in una lunga corsa avveniristica.
Ebbene, ad arricchire lo scenario di commenti e di opinioni intorno all’auto senza pilota, a guida autonoma, Wired ha avuto il piacere di intervistare Martin Eberhard, uno dei cofondatori di Tesla, uno dei brand più noti nel segmento delle auto elettriche di alto livello.
Per il manager, il principale ostacolo delle auto elettriche è principalmente rappresentato dalla ridotta autonomia delle batterie in esse montate, con la conseguenza che il futuro delle auto elettriche è proprio la grande autonomia, piuttosto che le molte zone di ricarica. “Devi poter ricaricare solo quando dormi, a casa o in strada. Il modello da raggiungere è come quello dei cellulari, non delle auto a benzina. La tecnologia è ancora molto giovane e se le auto hanno un prezzo ancora alto è perché il modello non è ancora maturo per il mercato. Quando uscirono i TV a schermo piatto, il prezzo di entrata sul mercato era molto alto; poi quando la tecnologia è maturata, l’offerta si è allargata” – aggiunge Eberhard.
Leggi anche: Nessuno (o quasi) vuole più le auto a gas
Per quanto invece concerne le auto senza pilota, il cofondatore di Tesla ha espresso ben più di qualche dubbio, ricordando che le auto a guida autonoma si basano sui software, e non vi è software che non abbia bug. “E cosa mi dice che un’auto senza pilota non possa avere un bug nel suo software? Ai miei ingegneri dicevo sempre: Un incidente causato da un software non è lo stesso di uno causato da un’auto, può uccidere qualcuno” – conclude il manager.