Il gruppo inglese Delphi ha annunciato di aver rilevato per 450 milioni di dollari la startup romana NuTonomy, già operativa da tempo a Singapore, dove ha effettuato test sui veicoli autonomi a “richiesta”.
Al quotidiano Il Corriere della Sera, Emilio Frazzoli, fondatore di NuTonomy insieme a Kar Iagnemma, ha assicurato che la società continuerà a concentrarsi su Singapore e Stati Uniti, mentre – almeno per il momento – non ci sono progetti per lanciare i taxi a guida autonoma in Italia.
Per il futuro, comunque, mai dire mai. Anche se almeno per il momento appare evidente come l’Italia non sia certo uno dei perni fondamentali della rivoluzione su quattro ruote, come la guida autonoma e – soprattutto – i motori elettrici. Nel nostro Paese le auto elettriche rappresentano una fetta piuttosto bassa delle immatricolazioni (circa lo 0,2% del venduto nel primo semestre 2017) e l’aspetto ancora più negativo è legato al fatto che l’Italia è uan delle poche grandi nazioni che ha mostrato dati di vendita in calo per le elettriche, con una contrazione del 5%, dietro solamente al -6% della Germania.
“Siamo entusiasti di accogliere Emilio, Karl e il loro gruppo di lavoro” ha intanto Kevin Clark, amministratore delegato di Delphi, per poi precisare che la flotta dei veicoli senza conducente della startup di Emilio Frazzoli andrà a ingrandire l’organico delle 60 vetture di Delphi, che circolano sulle strade di Europa, Asia e Stati Uniti. Viene inoltre confermato il cambio di nome del colosso inglese, che diventerà Aptiv, con la sede della startup italiana che rimarrà a Boston, dove ormai da qualche tempo le auto a guida autonoma NuTonomy circolano su strada così come a Pittsburgh e nella Silicon Valley californiana.