A meno che non abbiate vissuto in una grotta negli ultimi cinque anni, è probabile che abbiate sentito parlare del passaggio dell’industria automobilistica verso un futuro più ecologico ed elettrificato.
Ebbene, accanto alle auto elettriche pure, ibride e ibride plug-in sono una parte importante di questo spostamento verso veicoli più green, ma… cos’è un’auto ibrida?
Iniziamo con il sottolineare che un’auto ibrida è un veicolo che tipicamente combina un motore a combustione convenzionale (di norma a benzina) con un motore elettrico.
Il motore a combustione serve a caricare le batterie dell’auto, con il motore elettrico che di solito interviene quando è necessaria una potenza extra, ad esempio durante l’accelerazione.
Le auto consumano la maggior parte del carburante quando si ha il piede sull’acceleratore, aumentando la velocità, e quindi l’utilizzo di un motore elettrico per aiutare il motore a combustione rende le auto più efficienti.
Nella maggior parte dei modelli, le batterie vengono ricaricate raccogliendo l’energia sprecata altrove. Ad esempio, molti ibridi usano la frenata rigenerativa, con l’energia cinetica rilasciata durante la frenata che viene “catturata” e utilizzata per caricare le batterie.
Il motore si spegne automaticamente quando ciò accade, risparmiando carburante e riducendo le emissioni.
Da tale definizione generica si può poi giungere alla definizione di ibrido plug-in. Un veicolo elettrico ibrido plug-in (PHEV) è semplicemente un’auto ibrida che si può “collegare”, il che significa che la batteria può essere caricata da una presa elettrica come un punto di ricarica pubblica o anche da una presa del proprio garage.
Gli ibridi plug-in possono viaggiare ulteriormente utilizzando solo energia elettrica rispetto agli ibridi convenzionali, anche se non fino alle auto elettriche pure (veicoli elettrici a batteria o BEV).
Chiarito ciò, si può ben specificare come uno degli elementi che finora ha trattenuto molti italiani dall’acquistare questa tipologia di veicoli è naturalmente relativa al costo, e non tanto ai deficiti di efficienza. Il prezzo di questi veicoli è infatti mediamente più alto, e questo sta a significare che molti conducenti che potrebbero essere pur interessati ad acquistare un veicolo ibrido preferiscono attendere che la tecnologia sia ulteriormente sviluppata, e che il livello di costo medio sia diminuito. Non è certamente un caso che i Paesi che hanno avuto la maggiore diffusione di questo genere di veicoli siano proprio quelli che negli anni hanno determinato delle importanti politiche di incentivo, con bonus fiscali e non solo, volti ad agevolare le operazioni di acquisto.