Ormai da anni sentiamo spesso la frase “In Italia si guidano ancora auto vecchie”, questa frase viene spesso utilizzata da giornalisti di settore o professionisti che operano sul campo automotive, ma è realmente così?
I dati che ci vengono forniti dall’annuario statistico redatto dall’ACI mostra una media di 12,6 anni di età per le autovetture, il che posizione l’Italia appena al di sopra della metà dei paesi europei ad avere un maggior numero di veicoli moderni, più sostenibili e innovativi.
Di sicuro la condizione economica degli ultimi anni ha influito in modo considerevole all’ottenimento di questo punteggio, ma in realtà scorrendo le statistiche degli anni precedenti è possibile notare come la tendenza dei cittadini nel mantenere la propria auto per molti anni non è mai cambiata nel tempo.
Ma è realmente così grave la situazione? Andiamo ad analizzare meglio la situazione per comprendere le tendenze di settore che si sviluppano nel nostro Paese.
Perché in Italia circolano tante auto datate?
Il primo dato utile da considerare a tal proposito è proprio la classifica europea, dove il nostro paese si posiziona poco più in alto della metà rispetto agli altri stati membri e uno delle principali cause è la scarsità di immatricolazioni avvenute negli ultimi anni: nel 2022 le immatricolazioni di nuovi veicoli contavano un numero intorno al milione e trecento mila unità, un dato non molto positivo visto che nel 2013 si è registrato lo stesso dato e fu considerata una delle annate peggiori per il settore dell’automotive.
Un altro fattore molto rilevante è senz’altro l’aumento dei costi di gestione e mantenimento di un auto, tra cui bollo, rc auto e soprattutto il carburante, che aumentano di anno in anno e portano sempre più automobilisti a scegliere il noleggio auto. Tutte queste informazioni ci portano a capire perché sempre più italiani scelgono di non cambiare automobile.
Vendita di nuove auto in Italia: le regioni a confronto
La situazione è ancor più complessa se si analizzano i numeri che differenziano le regioni del nostro paese, ad esempio al nord e nel centro Italia le immatricolazioni sono maggiori rispetto al sud Italia: in Lombardia nel 2022 sono stati immatricolati oltre 200 mila nuove auto, segue il Piemonte con quota 170 mila e il Lazio con le sue 145 mila.
Spostandosi più a sud dello stivale, invece, i numeri indicano una netta diminuzione sulle nuove immatricolazioni e un maggior apprezzamento per il noleggio a lungo termine. In molti, inoltre, affermano di essere indecisi sull’acquistare o meno i nuovi veicoli elettrici o ibridi come sostituito ufficiale della vecchia auto.
Il panorama generale è influenzato anche e soprattutto dagli aumenti dei prezzi del carburante e delle spese annesse alla manutenzione dei veicoli che ogni anno, se non mese, subiscono rincari non indifferenti.
In sostanza, la situazione non è delle più rosee ma neanche delle più disastrose, infatti la chiave per incrementare i dati analizzati è senza dubbio intervenire sull’aspetto economico e valutare un nuovo modo per incentivare l’acquisto di nuove automobili in Italia e di conseguenza di incentivare le immatricolazioni.