I numeri del parco auto Italia 2013
A fornirci la notizia è stato un particolare studio condotto dall’Unione petrolifera. In merito infatti al parco auto Italia 2013, si evince che quest’ultimo ha raggiunto il suo picco e, di conseguenza, a partire da questo momento, inizierà piano a piano a ridimensionarsi. Da quelle che erano perciò le 33,6 milioni di unità circolanti nel 2012, si dovrebbe scendere, gradualmente e in maniera marginale, fino alle 33,3 milioni dell’anno 2025. Questo, almeno, è quanto possiamo dedurre dallo studio condotto in materia dall’Unione petrolifera sopra citata.
Buona o cattiva notizia? Picco e calo del parco auto Italia 2013
Ovviamente, quella notificata dallo studio condotto dall’Unione petrolifera nelle Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2013-2025 è solamente un’ipotesi. Ad ogni modo, ciò che si evince dalla ricerca relativa al parco auto Italia 2013 è una notizia che ci fa seriamente interrogare se si considera l’entità di quella che è la consistenza del parco autovetture globale, dove per parco autovetture globale si considera quelle effettivamente circolanti.
Ragioni e motivazioni dietro il calo previsto del parco auto Italia 2013
Scendendo nei dettagli, alla base del possibile calo previsto per il parco auto Italia 2013 ci potrebbero essere motivazioni quali la crisi economica e il cambiamento intervenuto negli stili di vita degli automobilisti italiani. Solo per citare qualche numero, infatti, a causa di quella che è la crisi del settore automobilistico registrata negli ultimi due anni si è assistito a una contrazione delle immatricolazioni pari al 19,79% nel 2012 rispetto all’anno 2011.
Solo nei primi 4 mesi del 2012, dunque, è stato possibile notificare una riduzione del parco auto di oltre 26.000 unità, gettando le basi di quello che sarà il parco auto Italia 2013 sopra descritto. Tra i dati riportati dall’UNRAE, poi, leggiamo che le percorrenze medie si sono ridotte in maniera decisamente drastica e che in tanti riducono anche il numero di vetture possedute. Nei primi 4 mesi del 2012, poi, le esportazioni di vetture a km 0 sono aumentate del 40%, arrivando a circa 5000 unità. Tutto ciò, leggiamo, anche a causa “degli insostenibili costi di gestione dell’auto che gravano sui bilanci delle famiglie. Inoltre, l’attuale sistema fiscale frena anche il rinnovo dei parchi aziendali”.