Il recente Ddl Concorrenza ha attribuito particoalre importanza alla scatola nera all’interno dell’auto: un sistema di monitoraggio dei comportamenti del conducente del veicolo che dovrebbe servire a evitare il rischio di frodi e, di conseguenza, cercare di supportare il sistema assicurativo a conseguire una migliore ottimizzazione della propria offerta.
Eppure, non tutti sembrano essere convinti della bontà dell’iniziativa. Il provvedimento sull’rc auto contenuto all’interno del disegno di legge, grazie al quale viene introdotto uno sconto sulle tariffe assicurative sulla base della scelta degli automobilisti di installare la scatola nera sulla propria vettura, è pertanto potenzialmente in grado di tramutarsi in uno svantaggio o, per dirla con le parole di Carlo Rienzi, presidente del Codacons, in una “colossale bufala per i cittadini”, che potrebbe determinare costi a carico degli utenti ben più elevati degli sconti promessi.
Secondo Rienzi, infatti, se tutti gli italiani decidessero di dotarsi della scatola nera, la spesa per l’intero sistema sarebbe pari a 3,1 miliardi di euro, considerato che ogni singolo apparecchio ha un costo di gestione annuo di circa 75 euro.
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Ma da cosa ne deriva, quanto sopra? “La spesa per l’installazione, la gestione e la manutenzione della scatola nera, se a carico degli automobilisti” – continua poi il presidente dell’associazione di difesa dei consumatori, non solo “vanificherebbe lo sconto sulle tariffe rc auto promesso dal governo”, ma addirittura determinerebbe rincari in quelle zone d’Italia dove le tariffe rc auto sono più basse. Di contro, se i costi fossero effettivamente a carico delle compagnie assicurative, i costi finirebbero con l’essere traslati sugli assicurati attraverso i premi delle polizze auto.
Non solo. Sempre secondo le elaborazioni compiute dal Codacons, a venire meno è anche la possibilità di poter compensare i costi della scatola nera con la minore incidentalità. Per ottenere il break even point, il punto di pareggio, l’apparecchio dovrebbe infatti far scendere i costi dei sinistri di oltre il 30% in alcune delle aree del Paese, per un’ipotesi che Rienzi definisce “palesemente irreale”. Per questo motivo, conclude infine l’associazione, quello sull’rc auto è l’ennesimo provvedimento “che non porterà alcun beneficio reale al Paese e ai cittadini”.
E voi che ne pensate? Ritenete che la novità del ddl Concorrenza possa effettivamente servire a un miglior e più economico approccio?