La tematica della sostenibilità e della transizione green anche nel settore dell’automotive è un tema molto discusso e talvolta crea ampie discussioni tra un pubblico favorevole e un target meno propenso all’acquisto di auto sostenibili plugin o elettriche.
Di recente, proprio dalla Commissione Europea è stata discussa la proposta di vietare la vendita di automobili con motori termici a partire dal 2035 per poter fare un enorme passo avanti verso la riduzione di co2 e l’ottenimento di un ambiente più pulito.
Si tratta a tutti gli effetti di un enorme cambiamento per la produzione di automobili e per l’economia di molti paesi. Molti dei paesi europei hanno espresso un parere positivo, mentre il Governo Italiano ha espresso un voto negativo a riguardo perché manca un piano equo e alternativo che possa supportare le disponibilità di ogni cittadino.
Transizione green per il settore dell’automotive: cosa sapere
La proposta discussa dalla Commissione Europea è ancora in fase di discussione e non è una proposta di legge definitiva in quanto mancano due step fondamentali per la sua entrata in vigore, per questo motivo non è stata ancora pubblicata in gazzetta ufficiale EU e assieme all’Italia ci sono tanti altri paesi non favorevoli all’attuale testo.
L’attuale normativa proposta in commissione non impone solo lo stop alla vendita e produzione del motore termico a partire dal 2035, ma comprende altre due tappe intermedie: la prima da attuare entro il 2025 e prevede un taglio netto del 15% di emissioni di Co2 dai produttori di automobili e la seconda è da attuare entro il 2030 dove è richiesto il 55% di riduzione di emissioni da parte del settore automotive.
Cosa significa? Ogni casa automobilistica deve essere in grado di produrre, di anno in anno, veicoli con emissioni al di sotto della soglia indicata nel 2021 (95 g/km).
Auto elettriche o alternative altrettanto valide?
L’obiettivo di questa proposta di legge è la riduzione di emissioni e chiaramente per il raggiungimento di questo importante traguardo è fondamentale puntare su motori alternativi che sfruttano energie pulite, eliminando dal mercato i motori termici a benzina e diesel.
Tuttavia, è bene specificare che la proposta non vieta direttamente la produzione e l’utilizzo di questi motori ma lascia spazio alle case automobilistiche di trovare nuove alternative eco carburanti valide altrettanto come l’elettrico.
Attualmente solo le auto full electric e ad idrogeno rispettano questi parametri ma non bisogna dimenticare il progresso tecnologico e scientifico che potrebbe trovare eco carburanti permettendo la vendita di motori diesel e benzina in una nuova versione.
In tutto questo c’è un’eccezione, se la casa automobilistica produce un numero di mille auto l’anno non dovrà definitivamente salutare il termico mentre da mille a diecimila auto l’anno non dovrà adeguarsi alle prime due tappe della transizione e può rimandare tutto al 2035.
Transizione green: a quale costo?
Come detto in precedenza, l’Italia è uno di quei paesi che ha votato per il no a questa proposta e non perché non condivide l’obiettivo: il punto focale dell’attuale Governo è l’equa possibilità economica per tutti i cittadini, ovvero il processo di transizione deve essere economicamente abbordabile per tutti e i dati attuali inerenti le vendite di auto a propulsione elettrica non sono favorevoli.
L’Italia non ha una grande percentuale di auto elettriche presenti su strada, infatti nel nostro paese siamo intorno al 5% a differenza di altri paesi UE che toccano quasi il 16% e questo, a quanto pare, è dato dal costo elevato delle auto elettriche ritenute dal Governo attuale “non accessibili”. Mancano inoltre le infrastrutture per le ricariche di questi veicoli, ancora in fase di potenziamento nelle grandi città e completamente assenti nei piccoli paesi.