Qualche giorno fa Chris Chilton, per l’edizione italiana di Car, si è divertito a immaginare quali fossero le auto che – per un motivo o per un altro – sono state dichiarate quali “preferite” dagli storici manager del settore automotive. A scorrere questa particolare classifica, le sorprese non mancano di certo.
Al quinto posto si posiziona ad esempio la Twini-Mini di John Cooper, auto dalla scarsa fortuna: la Mini con doppio motore, particolarmente avveniristica per i suoi tempi, provocò infatti un brutto incidente a Cooper, con la conseguenza di porre in fine anticipata quello che avrebbe dovuto essere un progetto fortemente innovativo.
Al quarto posto troviamo invece la Porsche 906. La casa madre scelse di realizzare una serie di esemplari speciali per il figlio del fondatore , Ferry Porsche. Tra di essi spiccava anche la 993 Sppedster Tiptronic e la 914. Un gradino più su Car pone invece la DB5 Shooting Brake di David Brown, un auto dal passo piuttosto lungo che – pare – sia stata realizzata per volere del capo della Aston che non riuscita a sistemare l’attrezzatura da caccia sul retro della propria DB5. Di qui la necessità di una versione modificata, extra long, in grado di soddisfare questa particolare esigenza del manager.
Al secondo posto in questo particolarissimo podio viene invece eletta la RS2000 di Henry Ford II. Predisposta per la visita in Inghilterra del successore di Ford, la RS2000 venne verniciata con un marrone metallizzato davvero d’altri tempi. Al primo posto troviamo invece un’altra Porsche, la 917: un’auto più unica che rara, con un 12 cilindri particolarmente rumoroso i cui effetti sonori furono mediati da una struttura di silenziatori (o quasi).
All’interno della top ten non mancano comunque le auto preferite e scelte dai manager italiani. Enzo Ferrari, ad esempio, utilizzò per diverso tempo una Peugeot 404: una economica “beffa” (virgolettato d’obbligo) per uno che ha prestato il nome ad uno dei brand più lussuosi della storia dell’auto. Nelle prime 10 posizioni c’è anche spazio per Gianni Agnelli, nipote del fondatore della Fiat. Agnelli commissionò alcune versioni uniche delle auto, come la Ferrari 360 Speedstar, o una Lancia Delta Spider Integrale.
Insomma, a ben vedere, non sempre le scelte dei manager auto hanno rispecchiato lo stile delle case madre delle quali erano a capo. In alcuni casi la preferenza verso specifici modelli è sembrata essere orientata da vezzi e particolarità. E, altre volte, da semplici capricci.