Il comparto delle auto elettriche nel corso dell’ultimo decennio ha vissuto di improvvise accelerazioni e brusche frenate, buoni intenti e – purtroppo – qualche cronico ritardo infrastrutturale che ne ha impedito una vera e propria esplosione. Le cose potrebbero tuttavia ora cambiare: merito di una avveniristica elaborazione da parte dei ricercatori dell’Università del Michigan, negli Stati Uniti, che hanno approntato una serie di pannelli “trasparenti”, utilissimi per le autovetture, e tali da poter essere integrati nei parabrezza delle nostre quattro ruote preferite senza influenzare negativamente la visuale del conducente del mezzo.
I pannelli fotovoltaici trasparenti costituiscono in tal modo una gradita evoluzione del comparto fotovoltaico, finora fermatosi (ma non troppo colpevolmente) al pur efficiente grafene, e alle stazioni di ricarica semi-veloci. Chiamati TSLC, i nuovi pannelli fotovoltaici trasparenti sarebbero dei veri e propri “concentratori luminescenti solari”, composti da sali organici in grado di catturare le radiazioni solari convogliandole verso le celle tradizionali poste ai bordi del pannello, le quali a loro volta possono trasformare la luce in energia.
Sebbene non è certo la prima volta che una simile trovata tecnologica trova spazio nelle prime pagine delle riviste di mobilità ecosostenibile, la novità proveniente dagli Stati Uniti sembra poter annoverare alcune ghiotte innovazioni. Innanzitutto, il colore o, meglio, l’assenza di colore: i pannelli sono infatti completamente trasparenti, e possono pertanto essere installati su tutte le superfici vetrate dell’autovettura. Dal parabrezza al lunotto, passando per i finestrini laterali legati all’alzacristalli, la macchina può trasformarsi in una sorta di mini centrale elettrica senza nuocere alla sicurezza di colui che sta alla guida e ai suoi conducenti.
Secondo elemento di grande importanza è legato alla possibilità di poter sfruttare i pannelli senza dover necessariamente rivoluzionare la propria auto. I pannelli vengono infatti applicati ai vetri preesistenti come se fossero un adesivo: ne consegue che non viene intaccata l’estetica dell’auto, e non serviranno grandi modifiche per poter raccogliere l’energia proveniente dal sole.
Ad ogni modo, gli automobilisti ecologisti dovranno aspettare ancora qualche tempo. Secondo quanto afferma il team responsabile del progetto, infatti, solamente l’1% della luce raccolta riesce poi a essere effettivamente convertita in energia. Ne deriva che i pannelli trasparenti sono molto meno efficaci di quelli colorati (che invece riescono ad arrivare al 7%). Prima dell’approdo ad una percentuale vicina al 5%, difficilmente il modello verrà posto in commercio.