L’inverno è ufficialmente arrivato e come ogni anno gli automobilisti sono tenuti ad equipaggiare i propri mezzi con gomme termiche o catene da neve. Su alcune strade è richiesto il possesso sia degli pneumatici che delle catene da neve, anche se queste ultime risultano più scomode da montare e non sempre sono disponibili su alcune misure di pneumatici. Talvolta, infatti, la casa madre dell’auto indica chiaramente il “Non catenabile” direttamente sul libretto.
Una soluzione che molto spesso si utilizza al di fuori dell’Italia, sia in città durante grandi nevicate, sia in montagna o sulle strade più rurali, sono le calze da neve. Questi dispositivi in Italia non erano ammessi fino ad una recente normativa che ha cambiato alcune regole sull’utilizzo delle calze anche su territorio italiano.
Che cosa sono le calze da neve e come funzionano
Le calze da neve rappresentano un accessorio auto in tessuto tecnico, un dispositivo che ha lo scopo di incrementare ulteriormente il grip, quindi l’aderenza dello pneumatico, su una superficie innevata per evitare il pattinamento della gomma su strada innevata.
Generalmente, il materiale d’origine di questo tessuto è poliestere, ideale per fornire un’adeguata aderenza anche nei tratti più colpiti dalla neve e dal ghiaccio. Questo dispositivo va ad avvolgere tutto il battistrada del pneumatico, così da aggiungere questa ulteriore superficie sulla gomma che ne migliora il grip.
La durata delle calze da neve è molto lunga se si utilizzano nel modo corretto, ovvero solo su strade innevate. Gli esperti consigliano di evitare l’uso delle calze su superfici asciutte o solo bagnate, perché il poliestere a contatto con l’asfalto rischia di strapparsi.
La nuova normativa sulle calze da neve
Anche in Italia è stato fatto un passo in avanti verso l’omologazione di questo dispositivo.
La direzione generale della M.C ha inglobato all’interno della normativa tecnica UNI EN 16662-1 del 2020 il decreto ministeriale del 10 maggio 2011 che disciplina i “Dispositivi supplementari di aderenza”.
Ci riferiamo ad un decreto ministeriale che non subisce cambiamenti da almeno dieci anni e non comprende al suo interno gli innovativi strumenti per migliorare l’aderenza che in questi ultimi anni si sono evoluti e migliorati, per questo motivo la direzione generale della motorizzazione ha deciso di adeguare il decreto a queste nuove soluzioni.
Nella pratica è stato snellito l’iter di omologazione finale degli strumenti per auto: oggi è importante che il dispositivo passi i test previsti su superfici ghiacciate ed innevate, rispettando dei canoni standard definiti da apposite normative, per essere omologato. Una volta passati i test e omologato il sistema può essere tranquillamente utilizzato al pari delle catene o dei pneumatici invernali.
Un grande cambiamento per l’omologazione delle calze da neve, fino ad oggi mai accettate a causa dei materiali di costruzione che rappresentavano un elemento essenziale per il loro utilizzo sulla neve.
Il decreto è a tutti gli effetti approvato ma per vederlo ufficialmente in vigore bisogna aspettare almeno fino al 2 Gennaio 2023, data in cui la commissione europea dovrebbe confermare o meno la sua validità.
Sono tutte omologate le calze?
A questo punto la domanda sorge spontanea: a partire dal 2023 tutte le calze da neve in commercio saranno considerate omologate in Italia? La risposta purtroppo è no, non tutte sono omologate alla circolazione su strada.
Secondo una circolare diramata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, alla Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria e delle Comunicazioni e ai Reparti Speciali della Polizia di Stato, è stato puntualizzato che è permesso circolare sulle strade italiane con le calze da neve, a patto che siano conformi alla norma UNI EN 16662-1 2020. Nello specifico, la circolare indica che le calze di vecchia data non conformi alla normativa del 2020, non rappresentano un dispositivo invernale omologato e adeguato per la circolazione su strada.