Le cinture di sicurezza sono un dispositivo fondamentale all’interno dei mezzi di trasporto come automobili o autobus. Definiti anche come “dispositivo di sicurezza passiva” oggi è obbligatorio per legge che il conducente all’interno di un auto e tutti i suoi passeggeri indossino la cintura di sicurezza per proteggersi in caso di sinistro.
Spesso questo dispositivo viene sottovalutato o addirittura evitato per molte ragioni, anche le più futili, senza pensare però di andare incontro ad un doppio rischio: il primo di natura economica, ovvero la sanzione per il mancato utilizzo della cintura di sicurezza prevista dal Codice della Strada, il secondo è un rischio legato alla propria sicurezza in caso di incidente.
In questo articolo vedremo cosa dice la normativa italiana sull’obbligo di indossare le cinture di sicurezza e quali sono le uniche eccezioni previste dal Codice della strada.
Come funzionano le cinture di sicurezza
La cintura rappresenta uno dei principali dispositivi per la sicurezza stradale, rientra nella categoria dei dispositivi “passivi” finalizzati a proteggere gli individui dai danni provocati da un sinistro ed è caratterizzata anche da un fine di prevenzione in caso di tamponamenti o altre tipologie di eventi.
Il funzionamento della cintura di sicurezza in caso di incidente è molto semplice: la cintura si attiva e trattiene l’individuo sul proprio sedile impedendo spostamenti violenti all’interno dell’auto e sobbalzi.
Quando è obbligatorio indossare le cinture di sicurezza
L’articolo 172 del Codice della Strada riferisce in quali mezzi vige l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza. Le rispettive categorie di riferimento sono:
- L6e: ciclomotori a quattro ruote, ovvero quadricicli leggeri con massa a vuoto pari o inferiore a 350 kg, velocità massima 45 km/h e cilindrata massima 50 cm3 (o potenza massima 4 KW in caso di motore elettrico);
- M1, M2 e M3: veicoli con quattro ruote e con 4 posti a sedere e oltre, destinati al trasporto di persone;
- N1, N2 e N3: veicoli con quattro ruote destinati al trasporto di cose.
L’articolo 172 fa riferimento anche ai passeggeri più piccoli e impone l’utilizzo di dispositivi di sicurezza appositi per bambini sotto il metro e cinquanta di altezza, i quali non devono indossare direttamente le cinture ma essere assicurati a questi seggiolini che a loro volta possono essere bloccati con cinture o agganci isofix.
Chi è esente dall’indossare la cintura in auto?
Il Codice prevede anche alcune eccezioni e l’esenzione di utilizzo per alcune categorie specifiche di individui, quali:
- Le forze dell’ordine, sono esenti dall’utilizzo di cinture mentre effettuano un servizio di intervento in caso di emergenza;
- Autisti ed equipaggio dei Vigili del fuoco e ambulanze;
- Guardie particolari giurate e addetti alla sicurezza in caso di servizi di scorta;
- Gli Istruttori di guida delle autoscuole mentre svolgono le lezioni ai ragazzi e ragazze che hanno già ricevuto il foglio rosa;
- Individui affetti da disagi fisici o con particolari esigenze che ne impediscano il normale utilizzo dello stesso DPI. In questo caso è necessario che l’impossibilità sia riconosciuta da una commissione medica o dalle autorità competenti;
- Donne in stato di gravidanza con specifica prescrizione dal proprio ginecologo;
- Appartenenti alle forze armate nell’espletamento di attività istituzionali nelle situazioni di emergenza.
Le sanzioni
Tralasciando le eccezioni appena descritte, tutti le altre categorie di autisti e passeggeri devono obbligatoriamente indossare le cinture sia per una questione di sicurezza se non vogliono incorrere in sanzioni.
La sanzione amministrativa prevista in caso di mancato utilizzo della cintura di sicurezza è il pagamento di una somma che varia da € 83 a € 332. Quando il mancato uso riguarda un individuo minorenne è il conducente del veicolo a rispondere delle conseguenze, ad eccezione dei casi in cui è presente sul veicolo al momento del fatto un tutore tenuto alla sorveglianza del minore stesso (es: genitore).