Secondo quanto afferma l’Istat, nel corso del mese di agosto 2014 i prezzi delle polizze auto e moto erano inferiori del 2,7% al dato dello stesso periodo del 2013. Partendo da questo dato base, e procedendo con gli approfondimenti curati dall’Ivass, è possibile compiere qualche valutazione di merito rispetto all’andamento del settore delle tutele per le due e quattro ruote.
Partiamo con una nota metodologica: l’Ivass considera due tipologie di prezzo (la media dei prezzi di listino delle compagnie e i prezzi medi pagati, cioè calcolati ponderando i prezzi di listino con la quota di mercato di ciascuna compagnia). Emerge così che a livello nazionale le variazioni a/a sono state comprese tra un -1,4% per l’assicurato cinquantacinquenne, con auto a gasolio di 1.900 c. c., in prima classe di merito Bonus-Malus e il +4,3% per l’assicurato diciottenne con motorino 50 cc in ultima classe di merito.
Migliore è invece la situazione per quanto concerne i prezzi medi pagati, considerando che si scende di 7,3 punti percentuali per il profilo rappresentativo di un assicurato diciottenne, in ultima classe di merito, con auto a benzina di 1.300 c. c., e di almeno 2,4 punti percentuali per il quarantenne proprietario di uno scooter di 200 c. c., inquadrato in quarta classe.
Un’analisi territoriale consente invece di comprendere che esistono ancora fortissime differenze geografiche. A Napoli, ad esempio, assicurare una vettura di 1.300 cc per un diciottenne neopatentato costa, nonostante un calo di quasi il 6%, 3.158 euro (premio medio pagato), che diventano 3.090 euro a Reggio Calabria e 2.891 euro a Roma 2.891. Ad Aosta ne basterebbero 1.699.
Di qui un’ondata di prevedibili proteste da parte di tutti gli automobilisti impeccabili del Meridione, che pagano caro anche se hanno dei comportamenti virtuosi. “Chi stipula una polizza entra a far parte di un insieme costituito da più soggetti, tutti assicurati per “rischi omogenei”; le compagnie assicurative costituiscono gruppi con caratteristiche omogenee in base a variabili quali l’età del proprietario, la potenza del veicolo e, appunto, la residenza del proprietario del veicolo” – chiarisce infatti il quotidiano La Repubblica, che poche ore fa si è occupato del “caso” – “Nel 2013, la provincia dove si è registrato il valore più elevato, 10%, dell’indicatore di frequenza sinistri è Napoli, oltre il 60% in più della media nazionale pari a 6,2%. E in termini di incidenza di sinistri con danni fisici, dato 2012, sono le province del Mezzogiorno a presentare valori fuori linea con la media nazionale, in particolare tutte quelle della Puglia, della Calabria e parte della Campania”.