Secondo quanto affermato dall’annuario statistico dell’Aci, l’automobile costerebbe alle famiglie italiane ben 148 miliardi di euro. Una cifra rilevante, che tuttavia appare essere in calo del 4,3 per cento rispetto all’anno precedente, influenzata principalmente dalla riduzione del costo del carburante (- 16 per cento, a 35 miliardi di euro), e al contenimento delle spese di riparazione e di manutenzione. Di contro, crescono le spese per i parcheggi, per le autostrade, per il bollo auto. A proposito: è sempre l’annuario statistico dell’associazione a dichiarare che il parco vetture italiano è tra i più “vetusti” d’Europa, con un’età media di 10 anni e 4 mesi, e con le Euro 0 non catalizzate che sono ancora il 10,5 per cento del totale.
C’è inoltre spazio anche per sancire la crescita del numero delle vetture circolanti, che secondo l’Aci sono circa 340 mila in più, per un totale di 37.351.233 unità. È ancora l’Aci a certificare che sono aumentate del 15,8 per cento le immatricolazioni, per un totale di 1.594.259 unità, e le radiazioni, a quota 1.350.000 unità circa, in aumento del 5,5 per cento. Di queste, tuttavia, solo poco meno del 9 per cento era relativo a vetture Euro 0 e Euro 1, tanto che al 31 dicembre 2015 di queste ne risultavano ancora iscritte al Pra circa 5,2 milioni di unità, pari al 14 per cento del totale. Le auto radiate avevano comunque un’età media molto avanzata, pari a 15 anni e 1 mese, con un picco di 16 anni e 4 mesi per il metano, e un minimo di 12 anni e 4 mesi per il gasolio (in mezzo, la benzina, con 16 anni e 9 mesi).
Infine, l’Aci sottolinea come la regione più motorizzata d’Italia sia l’Umbria, con rapporto tra auto e popolazione pari a 689 unità ogni 1.000 abitanti, contro l’ultima posizione della Liguria, con 523 auto ogni 1.000 abitanti.