Mentre in alcuni mercati – come da noi – si discute se sia o meno il caso di “scommettere” sulle auto elettriche, nello scorso mese di gennaio in Norvegia si è verificato il tanto atteso sorpasso: il primo mese del 2017 ha infatti portato in dote un numero maggiore di immatricolazioni per le auto ibride (33,8%) e elettriche (17,6%) rispetto a quelle a motore termico (48,6%). Un risultato che potrebbe ripetersi anche nei prossimi mesi, confermando così i risultati di una precisa strategia politica delle istituzioni del Paese del Nord Europa.
Con tali numeri, la Norvegia si conferma al secondo posto al mondo per vendite di auto elettriche e elettrificate, dietro solamente alla Cina che, anche in virtù di un potenziale bacino molto più elevato, sta acquisendo grandissimi riscontri su tali tecnologiche. Peraltro, per quanto concerne il parco circolante, quello norvegese non è certo irrilevante: nel Paese si contano più di mezzo milione di auto elettriche e ibride.
Il merito? Certamente, a pesare è una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione dell’opinione pubblica norvegese nei confronti di queste tecnologie. Ma a giocare un ruolo sicuramente decisivo sono anche gli incentivi che il governo norvegese eroga sotto forma di detrazione delle imposte, di viaggi gratuiti su traghetti e autostrade, di utilizzo di parcheggi riservate e di corsie preferenziali per il trasporto pubblico. Una serie di vantaggi che, evidentemente, hanno convinto ben più di qualche norvegese a lasciare le auto a motore termico per poter abbracciare quelle più ecologiche.
In aggiunta a ciò, si ricorda infine, si deve annoverare l’installazione di una rete di colonnine di ricarica davvero invidiabili: si punta a installarne 10 per ogni auto elettrica o elettrificata entro il 2020, oltre al divieto delle vendite di veicoli a alimentazione tradizionale con decorrenza dal 2025.