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Dispositivi antiabbandono: normativa e omologazione
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Dispositivi antiabbandono: normativa e omologazione

29/03/2023

Visti i numerosi drammi avvenuti negli anni a causa dell’abbandono/dimenticanza di bambini in auto, soprattutto durante le giornate più calde, recentemente sono stati introdotte nuove normative che obbligano i genitori a utilizzare ulteriori dispositivi di sicurezza per evitare il peggio con neonati e bambini.

Prendono il nome di dispositivi anti-abbandono e sono strumenti necessari per evitare conseguenze dannose provocate molto spesso dalla quotidianità, dalla fretta e dai numerosi impegni che possono portare un genitore a dimenticare il figlio in auto per molte ore e con i finestrini chiusi. 

I dispositivi anti-abbandono sono strumenti disponibili in commercio da diversi anni e i più moderni permettono di ricevere una notifica immediata sullo smartphone così da essere avvisati ogni qualvolta si abbandona l’auto con i figli a bordo. Ma come sapere quali di questi dispositivi sono omologati e quali no? 

Dispositivo anti-abbandono: come capire se è omologato

 

Per rendere più semplice il processo di distinzione tra dispositivi omologati e non, bisogna far riferimento al decreto Legge 117-Ottobre 2018, il quale stabilisce le caratteristiche fondamentali che il dispositivo di sicurezza deve avere per essere considerato a norma di legge.

In caso di controlli da parte delle forze dell’ordine e in presenza di un dispositivo non omologato, le contravvenzioni possono variare da 88 euro fino a 361 euro. Inoltre, in presenza di un seggiolino non omologato si aggiungono per il conducente anche cinque punti da decurtare sulla patente.

 

Funzionalità e caratteristiche un dispositivo anti-abbandono (omologato)

 

Questo strumento rileva la presenza di bambini a bordo sui seggiolini e quando un genitore si allontani dal veicolo senza prendere il figlio/a il dispositivo provvede a richiamare la sua l’attenzione attraverso segnali acustici e visivi o tramite notifica sullo smartphone. 

Uno degli aspetti che deve avere questo strumento per poter essere considerato omologato è la capacità di attivarsi automaticamente senza l’intervento manuale del genitore e deve segnalare il corretto funzionamento tramite avvisi luminosi lampeggiando o il classico beep.

Molti dispositivi anti-bannadono moderni riescono a trasmettere le notifiche e gli avvisi del caso, direttamente sullo smartphone, sfruttando la connessione alla rete wireless o ai dati mobili.

Il dispositivo, inoltre, deve essere dotato di display o indicatore di carica della batteria. In presenza delle pile si consiglia di verificare periodicamente la loro carica. 

Questo strumento non deve assolutamente interferire con il corretto funzionamento di ancoraggi e cinture di sicurezza del seggiolino, per questo motivo si consiglia l’acquisto di uno strumento compatibile con il modello di seggiolino o ovetto acquistato per il veicolo.   

 

Conclusioni 

 

Queste appena citate sono le principali caratteristiche che definiscono un dispositivo anti-abbandono, fondamentale per la sicurezza dei bambini in auto, omologato o meno. Numerose sono le case produttrici che nel tempo si sono aggiornate e assicurano la massima efficienza in termini di sicurezza.

Le case produttrici di questi dispositivi possono auto-certificarsi con apposite sigle per garantire l’omologazione al consumatore. È fondamentale che sull’etichetta del prodotto siano riportate tutte le sigle di certificazioni previsti dall’Unione Europea e sebbene non sia obbligatorio conservare il certificato di conformità, le forze dell’ordine consigliano di tenere una copia in auto per il controllo dell’omologazione da parte degli agenti.

Per maggiori informazioni consultare i siti governativi:

  • Fonte 1;
  • Fonte 2.
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