L’ACI, Automobile Club Italia, ha recentemente avviato una nuova campagna per sensibilizzare gli automobilisti italiani rispetto al rischio del “sonno al volante”. La sonnolenza alla guida – tutt’oggi tra le principali cause di incidenti – è infatti fin troppo spesso sottostimata come fattore determinante di rischio, e ciò nonostante le principali statistiche disponibili sul mercato internazionali indichino proprio la disattenzione quale fondamentale determinante per i sinistri stradali.
Per sensibilizzare su tale rischio, l’ACI ricorda come l’eccessiva sonnolenza sia associata a circa un quinto degli incidenti stradali, e che dormire meno di 5 ore al giorno aumenta di 4,5 volte le probabilità di avere un incidente stradale. Ancora, secondo le indicazioni dell’Automobile Club, stare svegli per 24 ore indurrebbe errori alla guida simili a quelli commessi da coloro che hanno un livello di alcol nel sangue pari a o superiore a 1,00 g/l, e che i pericoli connessi alla sonnolenza aumentano con l’aumentare delle ore trascorse al volante senza pausa.
Riconoscere la sonnolenza
Di qui, la fondamentale importanza legata alla riconoscibilità degli indicatori di sonnolenza. Sintomi che dovrebbero suggerire una immediata pausa “salva vita”. Tra i principali l’ACI indica una insistente sensazione di bruciore agli occhi, sbadigli continui, difficoltà a mettere a fuoco le immagini dinanzi a noi, difficoltà a mantenere dritta la testa, sensazione di irrequietezza, manovre brusche di guida, sforzi per mantenere una traiettoria costante, insorgere di pensieri confusi, tempi di reazione più lenti, difficoltà a ricordare i km percorsi.
Come evitare i colpi di sonno
Introdotto quanto precede, l’ACI ricorda come sia fondamentale evitare i colpi di sonno, agendo “d’anticipo”. È quindi importante evitare la guida notturna, dormire adeguatamente la notte e, in caso di stanchezza, fare un sonnellino tra i 30 e i 60 minuti prima di partire, non bere alcolici e fare attenzione all’assunzione dei farmaci.
Durante la guida, se ci si rende conto di essere assonati, o si riconoscono uno o più sintomi sopra delineati, è bene fermarsi immediatamente e fare un breve sonnellino per ricaricare le proprie energie (è sufficiente un break di 20-30 minuti). Bere caffè aiuta, ma ricordatevi che il caffè entra in “circolo” non immediatamente, e che i suoi effetti non durano più di 1 ora.
In ogni caso, come sempre, la prudenza è d’obbligo: imparate a conoscere il vostro corpo e a interpretare i segnali che l’organismo vi manda. Spesso una disattenzione o la sopravvalutazione dei rischi, può costare incredibilmente caro.