Volkswagen si dimostra più forte del dieselgate, con i consumatori che, nonostante lo scandalo, non sembrano voler abbandonare lo storico brand. Un’impressione che vale ancor di più nel mercato nazionale, dove il brand leader ha venduto, a dicembre, il 2,5% in più rispetto allo stesso mese del 2014, con un incremento che è pur sempre inferiore a quello del mercato (+7,7%) ma altrettanto confortante dopo i cali dei due mesi precedenti.
Complessivamente, nel 2015 Volkswagen ha venduto oltre 685mila unità in Germania, il 4,4% in più (+5,5% per il mercato nel suo insieme); in calo a dicembre Audi (-6%) e Porsche (-14%), che però hanno segnati risultati positivi nell’intero anno. Discrete notizie anche su scala globale, dove Audi ha fatto registrare buoni numeri sul mercato Usa, quello in cui lo scandalo dei motori “truccati” è scoppiato: per il brand, il 2015 si è concluso con un record di vendite a 1,8 milioni di unità.
Naturalmente, i numeri di cui sopra non devono far passare in secondo piano l’evidenza che la situazione in America rimanga molto delicata per il gruppo Vw, che è stato citato in giudizio dal dipartimento della Giustizia per violazione del Clean Air Act (con potenziali malus per decine di miliardi di euro).
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Al di là di ciò, appare chiaro come Volkswagen abbia sempre più intenzione di tracciare una nuova rotta della propria strategia. E non è un caso che sul palcoscenico del recente Consumer Electronic Show (Ces) di Las Vegas, Volkswagen sia tornata a chiedere scusa per lo scandalo emissioni, invitando però a guardare avanti ai nuovi prodotti. “Per oltre 60 anni Volkswagen si è sentita a casa in Usa” – ha dichiarato Herbert Diess, al vertice del brand Volkswagen – “ma di sicuro la crisi in corso sui motori diesel non è nulla di cui essere orgogliosi. Abbiamo deluso i consumatori e il popolo americano, cosa di cui chiedo profondamente scusa”.
Guardando al futuro, il top manager ha poi aggiunto che “stiamo lavorando giorno e notte per trovare i rimedi tecnici per i nostri consumatori nel mondo”.