Il business delle auto elettriche a guida automatica non sembra voler risparmiare nessun big player internazionale. E così, dopo Google ed Apple, anche Virgin esce allo scoperto manifestando il proprio interesse nei confronti di un comparto di chiarissimo appeal.
A sbilanciarsi in maniera piuttosto netta nei confronti del settore è stato il fondatore e patron del gruppo Virgin, Sir Richard Branson, che durante una recentissima intervista ha dichiarato che alcune società (e, immaginiamo, anche la sua) in questo periodo stanno ponendo le basi per un mondo a zero emissioni entro il 2050. Branson ha poi fatto i complimenti alla Formula E (dove è presente con il suo Team Virgin) il campionato di auto sportive elettriche (una sorta di Formula 1 ecologica), per poi lanciarsi in un auspicio, quello che tra dieci anni l’odore degli scarichi delle auto sia solo un lontano ricordo, come oggi lo è già quello del fumo di sigaretta nei ristoranti.
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Tutto qui? Non proprio. Branson ha infatti dichiarato un amore incondizionato verso le Tesla di Elon Musk, al quale il patron di Virgin riconosce di aver fatto un grande lavoro sia sotto il profilo tecnologico che sotto quello della divulgazione, rendendo le proprie auto elettriche di lusso dei veicoli con la giusta immagine e ottime caratteristiche.
Quindi, la parte più interessante dell’intervista, dove Branson ricorda come diversi dipendenti della Virgin siano alacremente impegnati a lavorare sull’elettrico. Perché “un bel giorno potremmo decidere di competere con Tesla anche nell’automotive” – rivela Branson, come peraltro già avviene nel settore spaziale. E proprio Tesla potrebbe dar lui una mano: qualche giorno fa infatti Elon Musk, su Twitter, annunciava di voler liberalizzare i brevetti della propria compagnia, e in particolare quelli relativi al pacco batterie, che consentono di disporre di un’autonomia più che doppia rispetto a quella dei concorrenti.
Pertanto, con tale base, anche una multinazionale finora non troppo addentro al business potrebbe far colpo prendendo spunto dai brevetti Tesla e sviluppandoli internamente. E noi scommettiamo che questo sarà proprio il caso di Virgin…