Il termine “responsabili” è opportunamente virgolettato, considerato che altri approfondimenti dovranno essere effettuati. Eppure, stando almeno a quanto affermano i primi risultati delle indagini che sono state avviate dallo stesso gruppo Volkswagen per poter accertare – appunto – le responsabilità della più grave crisi della sua storia, pare che lo scandalo Dieselgate sia il frutto di una «catena di errori» perpetrati da un piccolo gruppo di dipendenti della società a partire dal 2005.
Per poter recuperare parte della presunzione di trasparenza perduta, infatti, i vertici della casa auto hanno fornito un aggiornamento della situazione il giorno dopo la notizia positiva su un filone, quello della Co2, che si è sgonfiato, con soli 36 mila veicoli coinvolti rispetto agli 800 mila iniziali, e la cancellazione dei 2 miliardi di euro di rischio economico associato.
Come ricordato da alcuni quotidiani, in proposito il presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Poetsch, ha affermato che “il gruppo Volkswagen è pienamente in funzione sotto ogni aspetto, anche in questi giorni ricchi di eventi. Per superare questa prova, dobbiamo fare un enorme sforzo comune e siamo tutti pronti a farlo”.
Con ancora maggiore precisione è poi intervenuto l’a.d. Matthias Mueller, secondo cui “stiamo facendo di tutto per superare la situazione attuale, ma non vogliamo permettere che la crisi ci paralizzi”.
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È inoltre stato diramata l’informazione secondo cui, le conseguenze del Dieselgate non sarebbero il frutto di un grosso errore una tantum, ma di una serie di errori che sono stati perpetrati da un gruppo ristretto di persone. E, in seguito a ciò, per il momento nove dirigenti che potrebbero essere stati coinvolti nelle manipolazioni sono stati sospesi, con il presidente del consiglio che ha comunque escluso categoricamente la presenza di prove che attestino il coinvolgimento dei membri dei consigli di gestione e sorveglianza.
“Il gruppo sta facendo progressi su tutte e cinque le priorità fissate alla fine di ottobre” – ha sintetizzato l’azienda, per chiudere che “le soluzioni tecniche per i clienti in Europa sono state sviluppate, presentate alle autorità e da queste valutate in modo positivo”.