L’alimentazione a GPL rappresenta senz’altro un’ottima soluzione per tutti gli automobilisti che necessitano di un veicolo per la quotidianità ma bassi consumi, in quanto lo stesso GPL è ad oggi uno dei carburanti con il costo più basso e di conseguenza risulta molto meno dispendioso anche come mantenimento.
Negli anni passati abbiamo visto come molte case automobilistiche offrono di serie la doppia alimentazione benzina-GPL, ma da un paio di anni a questa parte non è più così, complice sicuramente la direzione intrapresa da molti brand verso la produzione di auto ad impatto ambientale ancor più ridotto come le auto ibride ed elettriche.
Nonostante questo però, il GPL resta ancora ad oggi un’ottima alternativa di risparmio per gli utenti della strada e in questo articolo andremo a vedere alcune norme importanti da conoscere sugli impianti e sulla loro manutenzione.
Auto GPL: norme,regolamenti e manutenzione
Grazie al Decreto Semplificazioni del 2020 è stato reso tutto più veloce e comodo riguardo le regole e leggi imposte sui veicoli GPL: prima di esso, infatti, era necessario recarsi presso un installatore autorizzato ogni dieci anni per la sostituzione della bombola o della ciambella serbatoio e successivamente con tutti documenti rilasciati era necessario andare in motorizzazione per ricevere l’ok definitivo. Oggi, dopo l’introduzione dell’articolo 78 c.d.s, ci si reca dall’installatore autorizzato e sarà lui stesso a rilasciare un certificato di corretta sostituzione e corretto montaggio.
Nel caso in cui si venga sorpresi con un impianto GPL scaduto si va incontro a sanzioni amministrative e anche il fermo del mezzo perché non considerato conforme alla circolazione.
La revisione dell’impianto e la sostituzione della bombola, nella gran parte delle volte, coincide con la data di revisione dell’auto e in questo caso bisogna giocare d’anticipo, perché è necessario prima far sostituire la bombola e poi recarsi presso un centro revisione con tutti i documenti rilasciati dall’installatore per poter passare la revisione. In caso contrario, il professionista di turno non potrà proseguire con la revisione del veicolo.
Se si tratta di un impianto ex-novo, invece, bisogna recarsi in motorizzazione dopo l’installazione per aggiornamento libretto di circolazione, perché anche questo va riportato sulla carta di circolazione.
In ultimo, ma non per importanza, bisogna monitorare spesso il livello dell’olio motore, poiché un auto GPL tende a consumare più olio rispetto alle altre tipologie di auto ed il motivo è molto semplice: il GPL non riesce a lubrificare bene tutti gli ingranaggi e componenti come la benzina, per cui i professionisti consigliano di anticipare di qualche migliaio di km la manutenzione ordinaria dell’auto per viaggiare sicuri e mantenere sano l’impianto.
In ogni caso, è sempre consigliato seguire le linee guida fornite dalle officine e dalle case produttrici per evitare di commettere danni sul veicolo, a se stessi o a terzi. Ricordiamo, infatti, che un impianto GPL deve essere installato e revisionato solo dagli addetti autorizzati, bisogna evitare sempre le manutenzioni fai da te.
Costi per sostituzione bombola
I costi di sostituzione bombola gpl su impianto già presente variano in base a molti fattori, tra cui grandezza e capienza della bombola. Le cifre possono oscillare tra le 200 e le 500 euro, ovviamente per una city car si va incontro generalmente ad un costo di manutenzione più basso rispetto ai costi per suv e auto con alte cilindrate.