Buone notizie per la sostenibilità della mobilità milanese. Secondo quanto affermano gli ultimi dati ufficiali, infatti, l’ingresso a pagamento nel centro della metropoli avrebbe abbassato del 38% le polveri sottili, spingendo al rialzo l’offerta di mobilità sostenibile: si contano infatti 300 mila iscritti al car sharing, al bike sharing e al nuovissimo scooter sharing.
Insomma, Milano – che il quotidiano La Repubblica ricordava essere l’unica grande città italiana ad aver scommesso su una strategia mitteleuropea di road pricing – sta passando alla cassa. Non solo in senso stretto quanto – e soprattutto – in termini di una migliore salute collettiva.
Qualche esempio? I dati che sono stati pubblicati sul sito internet dell’Aci sostengono che nel capoluogo lombardo nel 2014 sarebbero state immatricolate 15 mila auto in meno rispetto al 2013, mentre a livello nazionale le immatricolazioni continuano addirittura a crescere. Se invece si fa il calcolo dal 2011, quando le auto erano 724.450 unità, si scopre che la diminuzione è pari al 5,2% nel triennio o, se preferite, 38 mila unità. Su nove anni, invece, la flessione è di 50 mila auto.
Leggi anche: Auto più vendute in Italia a metà 2015
In aggiunta a quanto sopra, i dati sostengono che a Milano ci sono 1,93 abitanti per auto, contro una media nazionale di 1,64 (la più alta in Europa, eccezion fatta per il Lussemburgo, per le cui dimensioni è comunque difficile poter effettuare un congruo confronto con l’Italia). Non solo: gli italiani hanno più macchine (608 per mille abitanti) dei tedeschi (539), dei francesi (512), degli spagnoli (476) e dei britannici (464). Il tutto, peraltro, senza generare alcun effetto positivo sulla nostra economia. Anzi, a conti fatti la congestione da traffico costerebbe addirittura l’1% del Pil.
A Milano la situazione sembra invece cambiare in senso inverso, visto e considerato che dal 2012 ad oggi sono stati eliminati ben 25 milioni di transiti auto nel centro cittadino, per una contrazione del 30%, per una media di 38 mila auto al giorno in meno in circolazione. Una scelta che ha ridotto le emissioni nocive del 38% per quanto concerne le poveri sottili nel 2014…