Buone notizie per Volkswagen, uno dei principali produttori auto tedeschi. A illustrare le novità contabili è il chief executive officer della società, Martin Winterkorn, che pochi giorni fa durante una conferenze berlinese ha spiegato come per la prima volta nella storia la propria azienda abbia consegnato più di 10 milioni di veicoli, per un fatturato di oltre 200 miliardi di euro e profitti di natura operativa che si aggirano intorno ai 12,7 miliardi di euro.
In maniera più specifica, il CEO di Volkswagen ha spiegato come i ricavi societari siano stati pari a 202,5 miliardi di euro, in incremento del 2,8% rispetto ai 197 miliardi di euro conseguiti nel corso del 2013. I profitti operativi hanno toccato quota 18 miliardi di euro (teorica), considerando l’apporto della joint venture realizzata con i partner cinesi di FAW. Il ritorno sulle vendite, che è l’indice principale per poter misurare la capacità di generare profitti del gruppo, è stato pari al 7,3%, con un incremento di 1 punto percentuale rispetto all’anno precedente. Infine, l’utile netto è salito da 9,1 miliardi a 11,1 miliardi di euro.
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Per il 2015, ha poi proseguito il top manager, il gruppo stima un ulteriore incremento delle consegne, una crescita dei ricavi di vendita fino al 4% e un ritorno operativo per le vendite tra il 6-7%. Agli analisti che ipotizzavano numeri ancora più straordinaria il CEO ha ricordato che si tratta di stima estremamente, che dipenderanno dalle condizioni di mercato.
Ad ogni modo, non tutto è oro quel che luccica. Il brand Volkswagen (i risultati di cui sopra si riferiscono all’intero gruppo) continua infatti a mostrare una bassa redditività, valutato che il profitto operativo è sceso di 417 milioni di euro a quota 2,5 miliardi, con un ritorno sulle vendite al 2,5% contro precedente 2,9%. Anche in questo caso il CEO è voluto correre immediatamente ai ripari valutativi, specificando come il ritorno non tenga conto dei risultati della joint venture cinese.