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Cadillac Park Assist, disponibilità sempre più scarsa a causa della carenza di chip
Auto di lusso

Cadillac Park Assist, disponibilità sempre più scarsa a causa della carenza di chip

03/01/2022

La crisi globale dei chip è ben lungi dall’essere finita. E mentre alcune case automobilistiche hanno trovato un modo per aggirare il problema, altre ne sono gravemente colpite. L’ultima casa automobilistica ad affrontare il problema della carenza di semiconduttori in ordine di tempo è la nota Cadillac… almeno dando retta all’ultimo dossier di Cadillac Society, che lamenta alcune criticità nella catena di approvvigionamento.

Secondo il sito web, infatti, le caratteristiche di Park Assist – assistenza al parcheggio del marchio di lusso non saranno disponibili in alcuni crossover Cadillac model year 2022 in relazione proprio all’attuale carenza globale di chip. Il problema riguarda la Cadillac XT4, XT5 e XT6 assemblato dopo il 20 dicembre 2021.

Non tutte le varianti dei suddetti crossover Cadillac sono interessati, però; la disponibilità limitata delle caratteristiche di assistenza parco varia per livello di assetto. Secondo il rapporto della società Cadillac, alcuni XT4s in assetto di lusso non avranno più l’assistenza al parcheggio posteriore, mentre alcuni XT4s (Premium Luxury, Sport), XT5s lusso, Premium Luxury, Sport) e XT6s (lusso, Premium Luxury, Sport) non avrà sia anteriore e posteriore park assist caratteristiche.

Dal canto suo, per il momento Cadillac non ha ancora confermato l’accuratezza del rapporto e dunque bisogna pur sempre fornire il beneficio del dubbio alla compagnia automobilistica. Tuttavia, se hai intenzione di acquistare un crossover Cadillac, potresti voler confermare con il tuo rivenditore di fiducia se effettivamente il modello che stai ordinando sia o meno dotato delle caratteristiche sopra menzionate.

Le interruzioni della catena di approvvigionamento sono i maggiori punti critici della carenza globale di chip. L’industria automobilistica non è l’unico settore che ha una domanda di semiconduttori. C’è infatti una crescente domanda di microchip da parte di aziende tecnologiche al di fuori dell’industria automobilistica, che si aggiunge ulteriormente al problema data la carenza di fornitura.

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