Stando a quanto segnalano gli ultimi dati dell’ACEA (European Automobile Manufacturer’s Association), nel vecchio Continente non si arresta la crescita delle immatricolazioni delle nuove auto. Nel mese di gennaio, infatti, le immatricolazioni di auto nuove nell’Unione Europea sarebbero state pari a 999.157 unità, sfiorando pertanto il milione di pezzi, e registrando un incremento del 6,2% rispetto a quanto avvenuto nel corso dello stesso mese del 2014.
L’ACEA segnala in proposito che si tratta del 17mo mese consecutivo di crescita del mercato auto, con l’Italia in grado di presentare una prestazione ben superiore alla media continentale (+ 10,9%), dietro alla Spagna (+ 27,5%) ma davanti a Regno Unito (+6,7%), Francia (+6,2%) e Germania (+2,6%).
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Per quanto attiene il gruppo FCA, il risultato sembra essere particolarmente positivo, pur lievemente sotto media. Le immatricolazioni FCA (Fiat Chrysler Automobiles) sono infatti state pari a oltre 63.500 unità, il 5,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per una quota del 6,2%, stabile rispetto a gennaio 2014 ma ben in crescita rispetto al 5,6% del dicembre 2014. Più nel dettaglio, le registrazioni di auto a marchio Fiat sono aumentate nel periodo del 4,7%, le Jeep del 183,3%, le Lancia / Chrysler sono invece in calo del 18,1%.
Per quanto attiene il solo mercato italiano, il comparto tricolore ha avviato l’anno con una crescita a doppia cifra, e 131.385 immatricolazioni (secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Stabilito ciò, il mese di gennaio 2015 si può definire come il migliore dal mese di marzo 2010, quando l’incremento era stato pari addirittura del 20,27%, quale conseguenza naturale del termine della fruizione degli incentivi varati all’epoca dal governo.
Nel corso del 2014 per due volte era stato sfiorato l’incremento del 10% ma, di contro, la crescita era rimasta sempre al di sotto (+ 9,19% di febbraio e + 9,2% di ottobre). Il gruppo FCA chiude il mese con 27.191 consegne, l’11,38% in più rispetto allo stesso mese del 2014, con la quota di mercato che sale – per quanto attiene la sola Italia – al 28,31% (+ 0,12%).