Secondo quanto affermano le ultime stime dell’ANIA, l’associazione delle imprese assicuratrici, le scatole nere delle Rc Auto sono già 3 milioni nel solo mercato italiano, più del doppio di quelle che venivano riscontrate alla fine del 2012 (quando erano 1,2 milioni) e più del 50% rispetto alla fine del 2013 (quando il numero era già salito a 2 milioni).
Con tali numeri, l’Italia si eleva a leader mondiale in questa tecnologia, con un successo che – ricorda l’Ania – “è avvenuto per effetto della naturale dinamica del mercato, caratterizzata da un’offerta di prodotti e servizi sempre più evoluta e dalla disponibilità al cambiamento degli automobilisti, attirati da favorevoli condizioni contrattuali che le polizze con scatola nera recano con sé”.
Insomma, secondo i diretti interessati assicurativi, per poter promuovere lo sviluppo del mercato non vi sarebbe bisogno di imporre sconti in misura predefinita rispetto ai contratti tradizionali, poiché disposizioni di tale tipologia farebbero venire meno la flessibilità di cui il mercato ha bisogno.
Ciò non significa, ricorda ancora l’Ania nel suo primo dossier dedicato al tema, che “l’utilizzo delle scatole nere non comporti riduzioni tariffarie anche consistenti a beneficio dei consumatori, soprattutto i più giovani. Secondo una recente indagine dell’ANIA (ottobre 2014) che ha avuto per oggetto neopatentati (di età compresa tra i 18 ed i 25 anni) inquadrati nelle migliori classi di bonus-malus (tra la prima e la quarta) è stato rilevata una significativa riduzione del rischio assicurativo per quanti nel 2013 avevano sottoscritto un contratto con scatola nera”.
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Soddisfatto dell’evoluzione in corso anche il presidente Ania, Aldo Minucci, secondo cui il principale cambiamento in atto con l’introduzione delle scatole nere, e probabilmente il più eticamente importante, è quello relativo agli stili di guida degli automobilisti. “Laddove le polizze prevedono un ulteriore sistema premiante in termini di prezzo a fronte di comportamenti virtuosi monitorati dai dispositivi telematici, gli italiani reagiscono positivamente. Rispettano le regole, diventano automobilisti più prudenti. Stiamo insomma assistendo a una sorta di rivoluzione culturale che si accompagna anche a un costo più contenuto delle coperture assicurative” – ha recentemente commentato il numero 1 dell’associazione.