Buone notizie per i titolari di un’auto storica in Lombardia, visto e considerato che – a “dispetto” di quanto previsto dalla normativa nazionale – nulla cambierà in relazione al bollo.
Ricordiamo infatti che con l’adozione della Legge di Stabilità 2015, il trattamento agevolato per il bollo delle auto storiche vale solamente per i veicoli che sono stati immatricolati almeno 30 anni prima della data del pagamento mentre, fino al 31 dicembre 2014, l’agevolazione era valida esclusivamente per i veicoli immatricolati oltre 20 anni prima.
Fortunatamente, non tutte le regioni hanno intenzione di sottostare a una normativa maggiormente penalizzante per tutti i titolari delle auto storiche che hanno tra i 20 e i 30 anni di anzianità. Una novità è ad esempio arrivata dalla giunta regionale lombarda, che testimonia la volontà di mantenere le agevolazioni anche per le over 20 (pur under 30), attraverso un documento siglato dall’istituzione regionale e da alcuni rappresentanti del mondo del collezionismo, sostenendo che una simile deroga alla normativa nazionale, finalizzata a mantenere il regime preesistente, rientrerebbe nelle facoltà delle singole regioni, considerando appunto che il bollo è un onere di competenza territoriale regionale.
In ogni caso, prima di gioire con troppa serenità, è bene ricordare che nello stesso documento viene riconosciuta la necessità di introdurre elementi di controllo che permettano di appurare l’effettivo interesse storico del veicolo in questione. Un elemento che indirettamente riconosce l’esistenza del fenomeno delle auto over 20, che vengono mantenute in vita solamente per poter risparmiare sul bollo ma che – in realtà – hanno ben poco di che apprezzarsi sul fronte della storicità.
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Intervistato dal magazine alVolante, l’assessore ai tributi Massimo Garavalgia afferma: “Manteniamo le esenzioni per i veicoli storici certificati e iscritti a norma dell’art. 60 del Codice della strada ai registri Asi, Fmi, Alfa, Lancia e Fiat – ha dichiarato l’assessore – tuttavia, a breve, introdurremo con una delibera di giunta alcuni punti saldi. Tra questi l’idea che l’auto storica dai 20 ai 30 anni debba essere una seconda vettura e non un’auto da uso quotidiano. E, ancora, il veicolo dovrà avere caratteristiche adeguate di conservazione e di valenza quale parte di un patrimonio storico e culturale riconducibile ad un certo pregio”.
Rimane ora da comprendere come reagirà il governo dinanzi a tale documento, e cosa faranno le altre regioni…