Nuova vittoria per Uber, il servizio che sta rivoluzionando il mercato del trasporto, entrando in parziale conflitto con i tradizionali taxi. A Torino è stato infatti accolto un ricorso secondo cui le auto utilizzate all’interno dell’app Uber non sarebbero taxi abusivi, considerato che i due servizi (Uber / taxi) funzionerebbero attraverso diversi meccanismi.
Insomma, come ricordava correttamente qualche giorno fa il quotidiano La Stampa, chi utilizza un’auto per UberPop, il servizio che consente a chiunque di registrarsi come autista e trasportare dunque le persone sulla propria vettura, non può essere indicato come un tassista abusivo, poichè non fa concorrenza ai tassisti per il semplice motivo che il funzionamento di Uber è sostanzialmente diverso – a titolo di principali caratteristiche – rispetto al servizio di taxi.
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Se quanto sopra è vero, è altrettanto vero che ad Uber non è possibile applicare le sanzioni che sono previste per la violazione dell’art. 86 del codice della strada, che per i tassisti abusivi prevede la confisca del veicolo, il ritiro della patente per almeno 12 mesi, la multa (a discrezione del prefetto) compresa tra 1.700 euro e 7.000 euro.
La sentenza arriva dal Giudice di Pace di Torino, che si è espresso accogliendo il ricorso di un guidatore di Uber, che nel mese di dicembre era stato fermato dai vigili urbani, e sanzionato poichè – appunto – tassista abusivo. Di contro, il giudice ha però stabilito che la società statunitense, sfruttando le nuove tecnologie, propone un servizio diverso dai taxi. Quale sia – giuridicamente – il servizio non è dato saperlo, visto e considerato che lo stesso giudice di pace ricorda come lo stesso non sia ancora regolato dalla legislazione italiana e, pertanto, andrebbe prima disciplinato e, solo dopo, reso soggetto a sanzioni.
E voi che ne pensate? Utilizzate Uber con frequenza in qualità di autisti o di soggetti trasportati? Siete d’accordo con i tassisti o ritenete che Uber possa coesistere con il tradizionale servizio di taxi?