Le sospensioni auto sono una componente molto importante per tutti i tipi veicoli ma nonostante ciò rappresentano l’elemento più sottovalutato e ignorato in fase di manutenzione auto, questo perché generalmente è difficile cogliere i segnali preliminari che il veicolo trasmette in fase di usura.
Il segnale più diffuso e individuato dagli automobilisti è il cosiddetto molleggio ripetuto del veicolo dopo aver preso una buca o un dosso: in questo caso si può notare che l’auto, dopo aver oltrepassato l’ostacolo ad una certa velocità, continua a molleggiare per un breve periodo di tempo anche se la strada è dritta e priva di ostacoli.
Ricordiamo che questo movimento è molto pericoloso e influisce negativamente sulla tenuta di strada perché impedisce allo pneumatico di compiere il proprio lavoro.
Ci sono alcune prove fai da te che è possibile fare per monitorare lo stato di usura delle sospensioni e specifici step di verifica da effettuare sia in fase di verifica che durante il cambio.
Manutenzione sospensione auto: quando va effettuato un primo check
Alcuni studi effettuati da produttori di sospensioni hanno evidenziato come i primi sintomi di usura si verificano già tra i 20 e i 30 mila km di un veicolo, quindi quando un veicolo è ancora fresco in termini di chilometraggio, per poi essere rianalizzato successivamente.
Con il passare degli anni, nello specifico circa cinque anni dopo, il 50% delle vetture si presenta con ammortizzatori scarichi e dopo aver presentato già da molto tempo i primi sintomi di usura.
L’usura delle sospensioni auto è un fattore notevolmente influenzato dal tipo di strada che normalmente si percorre, che potrebbe essere molto sconnessa o addirittura non asfaltata, ma anche quando un veicolo percorre solo tratti autostradali incide molto sull’usura degli ammortizzatori e lo dimostra la frequenza con cui i veicoli business necessitano della sospensione periodica delle sospensioni.
I meccanici consigliano per una buona manutenzione del veicolo di sostituire gli ammortizzatori ogni 70-80 mila km. Vedi anche quale manutenzione fare prima di mettersi in viaggio.
Come controllare l’usura degli ammortizzatori
Arrivati a questo punto ti starai sicuramente chiedendo come è possibile monitorare l’usura della sospensione, ecco quindi alcune azioni da poter effettuare per un check casalingo preliminare alla verifica ufficiale di un meccanico.
Una delle procedure considerate “vecchia scuola” è la seguente: bisogna premere e spingere l’auto verso il basso dal passa ruota e vedere se la sospensione assorbe il colpo e torna subito in posizione o meno. Attenzione, però, su gran parte delle auto attualmente in commercio non da più risultati attendibili, a meno che si tratti di auto un po’ datate.
Vediamo ora alcune azioni attendibili che offrono un risultato sicuramente migliore:
- Frenata: se l’auto non rallenta la corsa subito dopo la pressione sul pedale e il muso tende ad abbassarsi molto velocemente non è detto che si tratti di pasticche usurate, ma è possibile che la sospensione non stia lavorando bene.
- Muso verso l’alto: se durante un’accelerata molto forte l’auto sembra voler decollare è segno che non c’è stato un trasferimento di carico da parte delle sospensioni ed è bene farle controllare.
- Pneumatici: una delle azioni più semplici è monitorare lo stato di usura del pneumatico perché potrebbe essere più consumato da un lato che dall’altro e rappresenta uno dei segnali più comuni di una sospensione malfunzionante. Gli esperti consigliano di effettuare questa verifica solo se gli pneumatici si trovano alla giusta pressione e dopo aver escluso l’usura dei braccetti.
- Rumore: il sintomo più classico è quello di una sospensione molto rumorosa anche su piccole impervie e buche sulla strada.
Tutte le verifiche fai da te rappresentano esclusivamente un metodo per analizzare in maniera preventiva l’usura delle sospensioni e richiedono sempre una verifica ufficiale da parte di un professionista.