Continua a crescere il mercato auto europeo, per un incremento che dura ora da ben 22 mesi a questa parte. Secondo gli ultimi dati ufficiali forniti, ad esempio, a giugno la crescita è stata addirittura del 14,8%, per un totale di 1.413.911 immatricolazioni relative ai soli Paesi dell’Unione Europea e dell’Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera).
Sommando i dati del mese con quelli del periodo precedente, si scopre così che da inizio anno le consegne sono salite a quota 7.414.958 unità, con un progresso dell’8,2%. Ad ogni modo, guai a pensare che la doppia cifra di giugno sia frutto della sola ripresa del mercato: a influenzare positivamente il dato del sesto mese dell’anno anche il fatto che il mese scorso è stato contraddistinto da due giorni di lavoro in più. Sulla stessa scia interpretativa, si può ben ricordare come il modesto risultato di maggio (+ 1,3%) fosse anche penalizzato dal calendario.
In ogni caso, al di là di questi aspetti, è bene ricordare come il vecchio Continente si stia gradualmente uniformando, e che i mercati che utilizzano la moneta unica crescono del 14,6%, contro il 14,3% di quelli che invece adottano una moneta nazionale. La zona Efta cresce infine del 20,8%. In tutto il mercato europeo occidentale, gli unici mercati con una controtendenza sono quelli di Finlandia (- 2,5%) e Irlanda (- 14%).
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Anche analizzando il dato semestrale, la situazione appare essere nettamente confortante, con incrementi dell’8,5% per l’eurozona, del 7,5% per i Paesi con moneta nazionale e del 7,1% per la zona Efta. In calo semestrale solamente Austria, Estonia, Lussemburgo e Finlandia, mentre l’Irlanda, nonostante lo scivolone di giugno, ha chiuso il semestre con una progressione del 25,4%.
In tal senso, positivo è lo sviluppo della Grecia, i cui dati sono in crescita sia a livello semestrale (+ 15,1%) sia per il mese di giugno (+ 13%). A dimostrazione che non sempre le immatricolazioni sono legate alla reale situazione economica dei rispettivi Paesi.
Per quanto attiene infine i mercati più importanti, la Germania ha chiuso con un nprogresso del 12,9% (+5,2% nel semestre), la Gran Bretagna è cresciuta del 12,9% (+7% dall’inizio dell’anno), la Francia del 15% (+6,1%), l’Italia del 14,4% (+15,2%) e la Spagna del 23,5% (+ 22% nel semestre).